Tutto ruota intorno ad una mia idea (che è più un sogno): esplorare e tracciare con GPS i tratturi, i sentieri di bosco e le strade sterrate della Lucania in modo tale che chi voglia mettersi in viaggio – a piedi o in bicicletta – possa raggiungere in tutta sicurezza, immersi nella natura e lontano dal traffico, le bellezze di questa terra.
Mi rendo conto delle difficoltà, della necessità dell’aiuto e dell’ausilio di chi vive nel proprio territorio, di persone che conoscono i punti più belli da cui ammirare un panorama, le strade più comode per andare dal punto A al punto B, le piccole storie che si celano dietro di esse.
Ed è proprio questa la ragione fondamentale per cui mi piacerebbe che questo progetto fosse collaborativo. Ognuno potrebbe partecipare con le proprie conoscenze e le proprie capacità per arrivare ad una mappatura completa o quantomeno accurata dei sentieri lucani.
Il punto di partenza: il “Sentiero Lucano”
Prima di decidermi ad avviare questo progetto, non mi ero reso conto che la Regione Basilicata avesse pubblicato sul sito regionale un tracciato a lunga percorrenza denominato “Sentiero Lucano”.
Si tratta di una serie di percorsi (aggiornati al 2014) che partendo dal nord della Regione, in particolare Melfi, portano al punto più a sud, la Grande Porta del Pollino. Il tracciato si compone di 40 tratte, più 33 varianti – o diramazioni – ma non comprende i territori più a est della regione (quindi la provincia di Matera è esclusa). C’è anche da dire che, dai documenti ufficiali, pare che questi percorsi siano privi di segnaletica e le stesse cartine allegate sono di difficile consultazione.
Progettavo da sempre una sorta di Giro della Basilicata con una mountain bike o una bici da touring ma non avevo mai preso in considerazione seriamente l’idea fino all’estate scorsa quando, finalmente, decisi di mettermi all’opera e cominciare ad esplorare girovagando per i sentieri del bosco vicino casa. La maggior parte dei sentieri non erano mappati in digitale e cominciai a registrare tutte le uscite che facevo convinto che quelle tracce GPX sarebbero potute tornarmi utile.
A tal proposito, è d’obbligo una precisazione: lo scopo principale del progetto non è quello di aggiungere pannelli segnavia o pulire i sentieri esistenti. Quello è compito delle istituzioni, del CAI. Piuttosto, l’esplorazione di cui parlo, servirà a mappare e riportare su OpenStreetMap tutti quei sentieri che, per adesso, è come se fossero inesistenti (rimando al post Come è cominciato tutto).
La regione, infatti, con la legge regionale n.51 del 14 aprile 2000 ha disciplinato le Norme per la programmazione, lo sviluppo e la disciplina della viabilità minore e della sentieristica in Basilicata. Vi rimando alla pagina ufficiale per eventuali chiarimenti.
Il “Sentiero 2 mari”
Non poteva mancare una lista di percorsi che unissero il Tirreno allo Ionio (chissà, magari Rocco Papaleo per il suo Basilicata coast to coast si sarà ispirato a questo) e, infatti, eccolo qui: altre 23 tratte con 7 varianti di cui alcune (come quelle che passano dal Monte Armizzone, Latronico, Case Perosa e Episcopia) sono già presenti nel Sentiero Lucano.
Messa in pratica
Quindi? Se è già tutto fatto, qual è il senso di questa cosa? Perché esplorare?
Bisogna partire dal presupposto che la cartografia è fondamentale sia per noi che per i dispositivi digitali. Con una buona cartina e una bussola (e un po’ di senso dell’orientamento…) uno potrebbe orientarsi ovunque. Purtroppo, come già spiegavo nel primo post del sito, non tutti sono capaci di leggere una cartina (dovrebbero imparare, se vogliono viaggiare fuori dalle strade trafficate e note, direte…) e non tutti sanno dove procurarsele.
Tuttavia, in un mondo dove ormai ognuno di noi ha uno smartphone con un GPS integrato a disposizione, avere delle mappe digitali esaustive ed adeguate, potrebbe fare la differenza tra il perdersi e il ritrovarsi. Anche i dispositivi GPS, infatti, hanno bisogno di una buona cartografia digitale per poterci fornire le indicazioni di cui abbiamo bisogno.
Cosa vuol dire “Esplorare”
Ed è proprio questa la ragione fondamentale per cui, prima di poter dare delle indicazioni, bisogna avere conoscenza del luogo. Per mappare con OpenStreetMap si potrebbe anche basarsi soltanto sulle immagini satellitare (come quelle di Google Earth, o Bing Maps, etc). Tuttavia, un’immagine satellitare può darci solo una vaga idea di dove possa essere un sentiero, specialmente se in un bosco, ma solo un esplorazione capillare del territorio può davvero permetterci di scovare i sentieri più belli, i più agevoli e i più impervi (per i più impavidi).
Sarà questa fase imprescindibile a portare poi alla seconda: la tracciatura e l’organizzazione dei sentieri.
0 commenti